Progetto SHOAH

RELAZIONE PROGETTO SHOAH

SCOPO

Noi ragazzi delle classi terze abbiamo realizzato un progetto riguardante la Shoah. Con questa esperienza abbiamo cercato di capire cosa è davvero successo e cosa fare perchè ciò non si ripeta. Una catastrofe di tali proporzioni è infatti uno degli episodi più drammatici della storia : ha provocano milioni di vittime e ha diviso molte famiglie che non avevano nessuna colpa. La discriminazione  razziale è un  atto che ora viene punito proprio per non lasciare che accadano episodi come quello della Shoah.

COSA ABBIAMO FATTO

Noi ragazzi, sotto la guida della prof.ssa Lucenti, abbiamo guardato e creato proprio per ricordare. La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di guardare un filmato in cui i sopravvissuti ad Aushwitz raccontavano la loro storia prima durante e dopo la permanenza nel campo di concentramento.  Hanno parlato con parole forti di un’esperienza che non scorderanno mai perché proprio durante quell’esperienza  hanno perso parte dei loro ricordi, dei loro beni, della loro famiglia, dei loro amici e della loro vita. Durante il loro racconto noi ragazzi abbiamo appreso le condizioni di vita durante il viaggio per il campo: venivano costretti ad ammassarsi a  in un vagone sporco ,freddo e buio senza possibilità di fuga.

Ci siamo ispirati a questi racconti per  elaborare il nostro progetto che è stato esposto nei corridoi della nostra scuola. Il progetto consisteva nel:

  1. Costruire le valigie della memoria
  2. Scrivere i cartelloni su Auschwitz
  3. Scrivere le lettere della memoria

VALIGIE DELLA MEMORIA

Abbiamo costruito le valigie della memoria, utilizzando delle scatole,  per raffigurare le valigie fatte dagli Ebrei nel poco tempo che ebbero prima di essere deportati. In queste valigie infatti è raccontata la loro vita con i pochi e indispensabili oggetti necessari per un viaggio improvviso. Queste valigie sono l’unica cosa rimasta di queste persone che, all’arrivo al campo, erano costrette ad ammassarle in un punto e abbandonare tutto per sempre. I deportati venivano denudati dei loro beni e marchiati con un numero che  divenne il loro nome durante la permanenza nel campo di sterminio. Con questi oggetti noi abbiamo raffigurato in modo mirato quello che i deportati non poterono più vedere per il resto della loro vita

CARTELLONI

Con i cartelloni abbiamo raccontato la storia di Auchwitz e la vita nel campo. Abbiamo illustrato la divisa che i gli internati indossavano il significato dei triangoli applicati  insieme al numero sulla divisa; abbiamo analizzato i comandi a cui gli internati erano costretti ad ubbidire,  come e dove si lavorava e dove si moriva lentamente e senza nessuna colpa per il solo fatto di essere diversi o appartenere ad un’altra “razza”. Secondo i nazisti infatti esisteva una razza pura (la razza ariana) che doveva prevalere su tutte le altre razze,considerate inferiori o, come nel caso degli ebrei, come un “ cancro “ da estirpare. Per i nazisti  i”diversi” dovevano essere trattati come animali solo perchè avevano un aspetto fisico,una religione,una cultura,una lingua diversi.                                                              Inoltre abbiamo illustrato, con due cartelloni, la storia di due persone che si sono offerte di aiutare e rischiare la propria vita per salvare gli ebrei. I due protagonisti di questi cartelloni sono: Odoardo Focherini e Padre Kolbe, un parroco polacco. Il primo ha salvato moltissimi ebrei prima di essere incarcerato e morire Lui stesso in un campo di concentramento. Il secondo, dopo essere stato rinchiuso nel campo, si è offerto di morire al posto di un uomo che possedeva una famiglia e con questo gesto riuscì a salvare quell’uomo che tornò dalla sua famiglia dopo la fine della guerra.

LETTERE DELLA MEMORIA

Abbiamo deciso di scrivere delle lettere immedesimandoci nelle  persone rinchiuse nel campo che volevano comunicare con i loro familiari o che volevano semplicemente scrivere frasi di disperazione e di resa. Con poche parole volevamo provare a raccontare come era la vita di un ebreo prima, durante e dopo la vita nel campo. Abbiamo cercato di lasciare un ricordo e un insegnamento utile per chi sarebbe venuto dopo.

LA VISITA GUIDATA DELLE  2°

nella settimana successiva alla giornata della memoria, “27 GENNAIO 2016”, alcuni di noi hanno illustrato alle classi 2° della nostra scuola il lavoro svolto per sensibilizzare anche loro su questo argomento e per consegnarli simbolicamente il “TESTIMONE” per la realizzare il progetto il prossimo anno scolastico.

RIFLESSIONI

Questo lavoro ci ha istruito su come comportarci verso gli altri e ci ha fatto capire cosa hanno dovuto patire alcune persone senza avere fatto nulla. Cerchiamo di capire che questo non dovrà mai essere ripetuto nella storia futura.

PAOLO BONDI 3°E

Pubblicato: 25 Febbraio 2016 - Revisione: 1 Marzo 2023

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