Classe IV A – Il sapore delle mie radici …. Ovvero il giro del mondo in 6 o più scarpe

Il secondo quadrimestre ha visto i bambini di IVA impegnati in un percorso interculturale finalizzato alla conoscenza del diverso, dell’altro.

Titolo del progetto “Il sapore delle mie radici …. Ovvero il giro del mondo in 6 o più scarpe” .

Il percorso ha avuto inizio una fredda mattina di febbraio, i bimbi hanno trovato in classe un mappamondo e tante scarpe, tutte diverse tra loro. Grande la meraviglia e lo stupore da parte di tutti. È l’iniziato così un viaggio che ogni mercoledì ha coinvolto emotivamente piccini e grandi.

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Il progetto ha avuto come obiettivo quello di stabilire un dialogo fra le culture e le tradizioni diverse presenti in classe.

Per farlo sono state utilizzate le fiabe che da sempre sono uno dei territori di esplorazione cari ai bambini poiché i significati simbolici in esse rappresentati e gli stereotipi che talvolta sono incarnati permettono di riflettere su ciò che la tradizione ci tramanda e su quelle che sono le nostre esigenze culturali.

Partendo dall’assunto che le fiabe sono un “patrimonio comune dell’umanità”, i bimbi hanno ascoltato 6 “fiabe-sorelle” corrispondenti alla versione di Cenerentola nelle varie parti del mondo.

E’ emerso così che il nome della remissiva fanciulla è Havrosheka nell’Est europeo, Ye Xian nel lontano Oriente, che nel continente africano esiste la fiera Natiki e in Sicilia l’intraprendente Ninetta.  Sono state messe al confronto donne diverse: remissive, tenaci, intraprendenti, furbe, maligne.

Ogni fiaba ha raccontato differenti ambienti, tradizioni, usanze, modi di porsi di fronte alle difficoltà e alla vita.  Le storie hanno fatto in modo che i bambini trovassero riferimenti riguardo al paese di origine dei genitori, che chiedessero loro se conoscevano queste  storie, quali fossero le loro fantasie insomma un dialogo alla ricerca di informazioni e di origini. Un dialogo che in un caso ha creato sofferenza, perché non sempre è semplice confrontarsi con le proprie radici.

Sempre è emersa la voglia di trovare differenze e somiglianze, ci siamo chiesti perché comparissero  elementi magici/aiutanti diversi, perché il principe di Perrault  fosse un re in Cina e un cacciatore in Africa , perché la scarpetta di Cenerentola diventasse uno zoccolo nel mondo arabo e una babuccia nell’Est europeo.

Alla lettura e comparazione delle storie, dei personaggi, degli elementi magici, delle tradizioni e del folklore riportati in ogni storia ha fatto seguito una parte laboratoriale con attività di cooperative learning finalizzate a creare un percorso-mostra con i passaggi significativi di ogni fiaba e oggetti – simbolo di ciascuna storia.

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E’ seguita l’invenzione di sei filastrocche che hanno richiesto la ricomposizione del gruppo classe.

Questa ultima fase ha visto un tempo dedicato all’ascolto di sé, dell’altro, il confronto tra parole, sinonimi e contrari, parole in rima e non; la filastrocca è diventata  un percorso di crescita comune e ha rafforzato l’attitudine a riflettere.

La classe è diventata un ambiente ricco di stimoli, fertile nella produzione di idee,  nell’elaborazione di nuovi significati, dove si è rafforzata la coesione e si sono consolidati i legami. Il percorso è divenuto un momento di crescita individuale e collettivo, ciascuno si è preso cura di sé e  delle proprie radici,  ma parimenti dell’altro nelle condivisione  di  idee e  nella  produzione  di  un  progetto  comune.

Le diverse culture presenti sono diventate patrimonio comune, il metterle relazione ha rafforzato l’identità di ciascuno che è stata conosciuta, riconosciuta e valorizzata; l’utilizzo della lingua madre e delle tradizioni è stato vissuto in modo positivo e l’ambito scolastico ha permesso l’arricchimento di tutti.

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A conclusione del progetto c’è stata la festa interculturale con le famiglie che ha avuto come tema il matrimonio.

I bambini hanno drammatizzato le loro filastrocche e cantato la diversità, i genitori hanno offerto un momento di convivialità raccontando il matrimonio nelle diverse culture attraverso suoni, cibi, abiti, tradizioni, foto mentre le note della marcia nuziale introducevano una coppia di sposi alquanto buffi!!

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La scuola ha assunto un valore assolutamente insostituibile in quanto luogo di incontro, vero spazio fisico-emozionale in cui le culture hanno iniziato a parlarsi.

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Pubblicato: 9 Giugno 2016 - Revisione: 28 Febbraio 2023

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